Domenica 8 ottobre 1967, dopo centottanta giri di lancette il Lanerossi Vicenza di Vinicio e il Bologna di Clerici guidano la classifica a punteggio pieno, seguono a un punto di distanza Milan, Fiorentina, Juventus e Roma. L’argentino
Ernesto Guevara della Serna, per il mondo semplicemente il Che, viene ferito e catturato in Bolivia da un reparto anti-guerriglia dell’esercito boliviano, assistito e ispirato dalle forze speciali americane costituite da agenti della Cia infiltrati guidati da Félix Rodriguez.
La Juventus operaia di Heriberto Herrera Udrizal, che in estate ha corteggiato senza successo Gigi Riva del Cagliari e Luigi Meroni del Torino, ripiegando poi sullo svedese Magnusson in rientro dal prestito al Colonia e Gianfranco Zigoni, proprio grazie alla rete di quest’ultimo – e quelle di Sacco e Leoncini – supera il Varese 3 a 0. Il Bologna incappa nell’unico pareggio di giornata, 0 a 0 a Brescia. Vince la Roma in trasferta a Ferrara con la Spal, pareggiano 1 a 1 Milan e Fiorentina, rispettivamente contro Torino e Napoli. Vittoria anche per Inter, Cagliari e Sampdoria. Classifica: Juventus, Bologna e Roma 5 punti.
Il movimento di Accacchino – così soprannominato dal giornalista italiano Gianni Brera – e le appena 7 reti segnate in 22 presenze da Zigoni, non riusciranno a difendere lo scudetto che andrà al Milan di Nereo Rocco. I bianconeri chiuderanno al terzo posto, dietro alla rivelazione Napoli e davanti alla Fiorentina. Il Che viene ucciso con una pistolettata tiratagli da vicino in direzione del cuore e mutilato delle mani, nella scuola del villaggio La Higuera nella provincia di Vallegrande in Bolivia.